lunedì 27 luglio 2009

Giapponesi in fuga dall'Italia

ROMA - Il Belpaese non è più così bello. Almeno per i turisti giapponesi. Dopo la stangata a due vacanzieri del Sol Levante che, meno di un mese fa in un noto ristorante del centro di Roma ("Il Passetto") si sono visti recapitare un conto da 700 euro comprensivo di una mancia (mai lasciata) di più di 100 euro, il secondo quotidiano più diffuso del Sol Levante, l'Asahi Shimbun, in una corrispondenza da Roma parla di "flussi turistici verso l'Italia in rapido declino". Il motivo sarebbe dovuto non solo a fattori come il supereuro e la nuova influenza, ma anche e soprattutto ai "servizi di bassa qualità" e ai "prezzi illegali" riscontrati ad esempio nei ristoranti e nei taxi. Il quotidiano giapponese, che vanta una diffusione giornaliera di cinque milioni di copie, sottolinea che l'Italia, un tempo famosa tra i turisti nipponici per la convenienza degli acquisti e il fascino dei monumenti, non attrae più i vacanzieri giapponesi, che preferiscono andare in vacanza in Germania e in Francia. Una tendenza confermata anche dai dati dell'Ente del turismo italiano, secondo cui nel 2007 l'Italia ha registrato solo 1,47 milioni di giapponesi sbarcati negli aeroporti, numeri ben lontani da quei 2,17 milioni di nipponici che hanno fatto tappo in Italia nel 1997. "Nel 2009 - stima l'Ente - c'è stato un forte ed ulteriore decremento ad un milione di visitatori". E a puntare il dito contro i servizi offerti ai turisti stranieri dalle città italiane sono anche, secondo quanto riferisce il giornale Asahi Shimbun, i giapponesi residenti a Roma, tra cui diplomatici e dipendenti del ministero degli Esteri, che in un sondaggio sottolineano che "gli hotel e i ristoranti hanno servizi scadenti". E prezzi elevati, che vanno dai 6 euro di un cono gelato venduto in alcuni locali del centro storico di Roma a bottigliette di acqua che vengono fatte pagare ai turisti cinque euro. Per non parlare dei taxi, che per percorsi a tariffa fissa (come dal centro di Roma all'aeroporto di Fiumicino) arrivano a far pagare ai turisti fino a 100 euro. "Riceviamo decine di segnalazioni al mese di turisti giapponesi, nostri clienti, che dicono di essere stati imbrogliati o derubati" dice Hiroko, la manager di un'agenzia di turismo giapponese a Roma, la quale spiega che "negli ultimi tre anni le vacanze dei giapponesi a Roma sono diminuite del 50%-60% e del 30% rispetto all'anno scorso".
Immediata la reazione del sindaco di Roma Gianni Alemanno: che risponde: "Roma è una città accogliente dove si può spendere poco rispetto ad altri capitali europee". E il presidente della Confcommercio capitolina Cesare Pambianchi precisa come "i giapponesi vengano da un Paese che forse ha qualche mariuolo in meno, ma dei prezzi estremamente eccessivi per i turisti". Per l'Assotravel-Confindustria "la flessione dei turisti del Sol Levante nel nostro Paese è dovuta essenzialmente alla grave crisi economica che attanaglia da tempo il Giappone".

(fonti: art. repubblica, foto: panorama)
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