mercoledì 16 dicembre 2009

Kamishibai

Domenica scorsa sono stata a Sarmede la città delle fiabe e ho avuto il piacere di vedere uno spettacolo di un Kamishibaya di Trieste. In realtà appena arrivato pensavo fosse un normale cantastorie, invece dopo una breve di lui introduzione il "cantastorie" ci spiegò che di Kamishibai si trattava. L'artista fissò la sua bici nera datata ma in perfetto stato sul cavalletto e cominciò a presentare se stesso e i suoi "hyosige" (volgarmente "legnetti piallati")ai presenti. Con la sua voce squillante ed espressività teatrale riuscì a richiamare grandi e piccini. Appoggiata alla bici aveva una specie di cassetta con inserite delle tavole disegnate di carta. Iniziò il suo spettacolo battendo quindi gli hyosige ed estraendo dalla cassetta un disegno alla volta molto lentamente facendo una introduzione alla storia molto coinvolgente. I bambini erano letteralmente incollati con lo sguardo a lui, pure i grandi partecipavano con allegrezza e ingenuità quasi a voler tornare bambini. Da non credere. Il kamishibaya recitava la storia di un trenino sfortunato (in principio perchè il lieto fine era d'obbligo) passando da toni allegri a toni carichi di tristezza giusto per farli morire dalla curiosità. Non avrei mai pensato che il teatro di carta potesse suscitare così tanta trepidazione. Vi giuro che quando ha estratto la prima tavola si è aperto un mondo di immaginazione nella mia testa .... la magia del .... c'era una volta.....

(foto)

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martedì 1 dicembre 2009

Hachi(ko)

Cosa mai potremmo raccontare con un titolo del genere? Chiaramente non faremo parola della ormai noiosissima storia del cane più famoso di tutti i tempi in Giappone, tanto da dedicargli una statua a Shibuja che però noi ci siamo dimenticati di andare a vedere....
Un mese dopo il nostro rientro dal viaggio abbiamo adottato un cagnolino meraviglioso (esagerata, ndT) e dopo essermi spremuta il cervello per trovare un nome che mi ispirasse, Tabris una sera se ne esce con Hachi: il nome era perfetto. Per chi stesse leggendo il manga di Ai Yazawa, Hachi è il nomignolo affibiato ad uno dei personaggi principali.
Anche il nostro mostriciattolo nero ci aspetta ogni sera e non vi dico che lune se non gli si dedicano le dovute attenzioni. Caro il mio animaletto paccioccoso.

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martedì 10 novembre 2009

Wanted














Prendendo spunto dall'effervescente blog di Luca, accogliamo il suo "invito" a diventare mezzo di divulgazione di informazioni utili al turista in Giappone. Pubblichiamo quindi una foto fatta a suo tempo a Nikko di un gruppo di 6 ricercati, dei quali il primo in alto a sinistra è uno dei latitanti che abbiamo riconosciuto subito nel link postato da Luca in un suo post.
P.S. come si poteva immaginare la Elena ha sostituito "pericoloso omicida" con "latitante" per poter alleggerire il thread e lasciare immacolato il suo mondo di coniglietti e tartarughine.
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domenica 8 novembre 2009

Pacco arrivato!!!

Con nostra grande sorpresa (pure la gatta era al settimo cielo) il pacco è stato consegnato dopo esattamente 14 giorni, confermando ciò che alcuni avevano asserito, ossia che nel 99% dei casi il pacco via superficie viaggia anch'esso in aereo...

La consegna mi è stata confermata dal destinatario, e non potrebbe essere altrimenti poiché le poste non forniscono alcun servizio del tipo dovequando o anche solo quando XD relativo al pacco, che viene "abbandonato" a se stesso in giro per il mondo...

I destinatari come dicevo erano galvanizzati dalla celere consegna e dalla cura del packaging, tanto che tutto è arrivato sano e salvo (avendo letto cose turche riguardo a queste spedizioni ho preferito esagerare con materiali da imballo); in seguito sono andato a vedere sul loro sito se vi era qualche traccia della cosa ed in effetti nel loro blog, da perfetti giapponesi, hanno postato in sequenza: pacco appena arrivato ed ancora da aprire XD, pacco aperto e articolo da me spedito in tutto il suo splendore (fa un certo effetto vedere la merce che avevo amorevolmente incartato circa due settimane fa dall'altra parte del mondo T_T).

Ora non mi resta che attendere nella speranza che sia di gradimento del pubblico.....sarebbe una gran bella soddisfazione...
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venerdì 2 ottobre 2009

La gatta sul tetto che scotta

Dovete sapere che Tabris è titolare di una piccola azienda artigiana che produce xxxxxxx (tanto per non fare alcun tipo di pubblicità sul blog); circa un paio di mesi fa, è arrivata una mail da una "gattina" giapponese, la quale per vie traverse e assolutamente incredibili, è riuscita a vedere un prodotto e a risalire all'azienda che lo produceva. Inutile dire quanto entrambi abbiamo sempre fantasticato su un "improbabile" business con l'amata terra d'oriente; inutile descrivere l'entusiasmo nel ritrovarsi e leggere il lunedì mattina addirittura due mail spedite durante il fine settimana dalla "gatta" che chiedeva insistentemente e accoratamente se l'articolo fosse di nostra produzione.
E' dunque partita una fitta corrispondenza nella quale si cercava di capire in che modo e in che quantità far arrivare in Giappone la prima spedizione di merce della Tabris Corp..
Dobbiamo assolutamente ringraziare Luca che fatalmente in quei giorni postava nel suo blog un post sulle differenze tra poste italiane e giapponesi dandoci la possibilità di fare una richiesta di aiuto senza troppo andare off type; grazie a link e consigli siamo poi giunti a spedire il paccotto circa una settimana fa, anche se non avremo la certezza che tutto vada a buon fine fino alla consegna al destinatario (tempo previsto due tre settimane).
Alleghiamo foto del prodotto, tanto per farvi capire di che tipologia di merce stiamo parlando, per quanto riguarda questa misteriosa "gattina", evitiamo di postare pubblicamente il link del suo sito ma almeno spieghiamo qual'è il suo business.
La sua azienda è specializzata nel rimettere a nuovo vecchie auto e ciclomotori in particolar modo italiane (panda, uno, vespe.......); recentemente da quanto ho capito hanno aperto un cafè nel quale vorrebbero vendere tra le altre cose anche prodotti italiani (già commercializzano bottigliette d'acqua, olio e aceto).
Siamo dunque in trepida attesa della consegna per verificare le possibilità di questo business, vi lasciamo immaginare i viaggi "di lavoro" che ci faremmo nel caso avesse successo.......
P.S. Non a caso abbiamo sempre fatto riferimento alla gatta con questo nomignolo, nelle sue mail è chiaro e comunque mi è stato confermato da lei stessa, che tutti quelli che lavorano nell'azienda amano profondamente i gatti tanto da riempire il loro sito di foto e disegni del felino.
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giovedì 1 ottobre 2009

Shopping ad Akihabara















E' probabilmente la più grande shopping-area (del mondo?) per prodotti elettronici ed informatici. Tra questi abbiamo trovato anche negozi di gadget riguardanti anime, manga e abbigliamento per gli appassionati del cosplay. Abbiamo passato un intero pomeriggio all'interno di un centro commerciale (ce ne sono moltissimi in giro tra questi anche Laox, sembrerebbe il più fornito a detta delle guide) sviluppato su più piani, ognuno dei quali specializzato. Il piano dedicato a giochi, anime e gadget vari pullulava di otaku ovviamente; per non parlare del piano dedicato a fotocamere digitali e relativi accessori....iperfornito. Preparatevi perché ad Akihabara di sicuro

ci andrete più di una volta. La prima visita, addirittura il secondo giorno, ci è servita per visitare il quartiere e dare un'occhiata ai possibili acquisti futuri, per evitarne il trasporto in valigia fino a Kyoto. Gli acquisti li abbiamo fatti in un piccolo negozio, giusto in extremis poiché era l'ultimissimo giorno; un venditore francese ci ha seguito e spiegato tutto il necessario, socializzando con noi e parlandoci pure della sua situazione: sposato con una giapponese ed emigrato lì a causa della mancanza di lavoro in Francia, e dare almeno la possibilità alla moglie di far carriera nel suo paese. Per i vicoli il personale cerca di attrarre clientela al negozio

gridando al megafono slogan e chissà cos'altro, spesso con tanto di sgabelli e cartelli; a volte nel tentativo di fotografarli (che rompipalle siamo eh) si accorgevano e si giravano dall'altra parte XD.Sempre qui in zona siamo entrati in un negozio sviluppato in verticale, strapieno di oggettistica adatto ad un pubblico maturo.

Certamente uno dei quartieri più interessanti ed in cui fare incetta di materiale informatico ed elettronico....

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domenica 20 settembre 2009

mercoledì 16 settembre 2009

Nikko

Nikko, bellissima cittadina ricca di templi (x grande felicità di Tabris).Per arrivarci abbiamo preso un treno da Asakusa diretto.
Partenza in perfetto orario e arrivo in
circa due ore. Fintanto che aspettavamo di salire, guardavamo esterrefatti la corsa a
cronometro degli inservienti addetti alle pulizie del treno (che efficienza ragazzi).
Durante il tragitto gli scatti non sono mancati. Potevo secondo voi
perdermi certi scenari urbani ? certo che no ... si passa da agglomerati con chissà quale densità abitativa come Tokyo, a centri cittadini di campagna, fino ad arrivare a territori immersi nel verde in un paesaggio pressoché collinare fino a Nikko un località di montagna. Mai ci saremmo aspettati di trovare la neve. Tant'è che ci eravamo pure vestiti poco e non vi dico il freddo che abbiamo sofferto, per
fortuna Tabris aveva con se il mitico berrettino da snow, che mi ha salvato da un principio di assideramento alle orecchie. Arriviamo alla stazione Tobu e a fatica riusciamo ad orientarci. Il capolinea degli autobus si trovava proprio di fronte alla stazione XD; non fate come noi che abbiamo girato tutto il parcheggio vicino in cerca dei mezzi come due allocchi. Prendiamo l'autobus che ci porta all'imbocco del
sito. Foto di rito di fronte alla fontana con drago prima di accedere all'area dei templi.
Proseguiamo chiaramente a piedi infreddoliti, diretti al tempio Rinno-ji e santuario e pagoda facenti parte dell'area, al Tosho-gu complesso di santuari e templi di una bellezza straordinaria, una vera e propria meraviglia, compresi i
"Tre magazzini sacri" (ovvero i "Sanjinko") per
2 anni artigiani da tutto il Giappone hanno lavorato alle opere di finitura in questo complesso per dargli vita. Il Santuario
Taiyuin-byo mausoleo
del nipote del 3° shogun che isolò dal mondo per 200 anni il commercio estero del paese. I templi e i santuari di Nikko sono
un'importante testimonianza della religione buddista e di quella scintoista in Giappone (il "Tempio Rinno-ji" è ad esempio buddista, mentre il "Santuario Tosho-gu" e il "Santuario Taiyuin-byo" hanno edifici sia buddisti che scintoisti). Siamo riusciti ad
intravedere pure delle sacerdotesse (vestite come Kikyo di Inuyasha) nei pressi del Futarasan Jinja.
Dopo aver fatto una caterva di foto, scriviamo pure la preghiera di rito con allegata una moneta. Evito di raccontarvi le figuracce solite che io mi son fatta e i soliti rimproveri di Tabris in quanto mi dimentico di togliermi le scarpe. Cavoli io avevo freddo ai piedi, però per statue e decorazioni questo ed altro (santo Tabris).
Al ritorno vicino al ponte Shinkyo, ci fermiamo a mangiare del riso con il curry e birra giapponese in un locale lungo la strada, troppo kitsch con esposte in vetrina
statue e orpelli di ogni genere. Il posto era talmente intimo che sembrava di mangiare dentro la loro abitazione, una cosa indescrivibile, solo nei manga posso ritrovare una tale atmosfera.
Non vi potete immaginare al momento di pagare il conto, la moglie del proprietario, sopraffatta dalla curiosità da biscia, ci ha chiesto da dove venivamo e una volta saputo che eravamo italiani si è lasciata andare in un gemito emozionale: Oooooooohhhhhhh, quando poi per rincarare la dose, abbiamo detto che abitiamo vicini a Venezia (in realtà siamo a circa un'ora di strada), il gemito s'è fatto orgasmico e gli occhi a mandorla erano talmente strabuzzati da renderli alla occidentale...eccezionale. Pure il pranzo molto frugale era ottimo, ed inoltre pensando fossimo imbranati completi nell'uso delle bacchette ci hanno fornito dei cucchiai....nemmeno in italia ho mai mangiato il riso col cucchiaio, grandissimi giapponesi ci spingono a esperienze nuove (inrealtà dopo un po' di giorni che si mangiava con le bacchette eravamo dei veri e proprio maghi XD)
Non perdetevi se potete una così bella escursione.
NikkoSocialTwist Tell-a-Friend

martedì 15 settembre 2009

Visitando Osaka


"Kyoto kidaore; Osaka kuidaore": a Kyoto ci si può rovinare per un kimono, a Osaka per una cena. Peccato che noi la cucina tradizionale di Osaka ce la siamo persa, nel senso che abbiamo preferito prenderci un panino all'interno dell'Umeda Sky Building. Comunque è risaputo che Osaka è un importante centro di cucina tradizionale. E non solo, le persone incontrate ci son parse più chiassose e solari di qualsiasi altro posto visitato. La nostra giornata è iniziata con la visita della zona di Kita diretti all'Umeda. E' un complesso di torri futuristico che mi ricorda la Defense di Parigi e da dove si può ammirare un panorama a 360° sulla città. Per finirla con la visita all'Osaka Aquarium. La giornata non era stata programmata e volevamo trascorrere una giorno in rilassatezza. Osaka ha sicuramente molto più da offrire, ma anche una visita come la nostra appaga.

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domenica 13 settembre 2009

Quartiere Gion

Gion è un quartiere famoso di Kyoto dove si possono trovare delle
geishe (noi ne abbiamo viste un paio per strada in pieno giorno).
Del quartiere la cosa che più mi ha colpito sono i locali (sale da tè??) con vetrate con vista su un fiume adiacente e visibili da parte dei passanti. Vicinissimo al quartiere si trova il Santuario Yasaka ed è di un arancio talmente
brillante che non potrete non notarlo. Le sue
divinità proteggono dalla
malattia. Vicino a Gion sulla principale Shijo-Dori, abbiamo mangiato una coppa gelato all'interno di una pasticceria meravigliosa, che mai ci saremmo aspettati potessero farlo così buono.
Inoltre abbiamo comprato uno yukata splendido a pochissimi soldi, è una zona molto commerciale peccato per il traffico intenso veicolare. Abbiamo deciso di girare tutta la zona a piedi senza scaletta e devo dire che ci sono delle vie proprio caratteristiche. In una a sud della Shijo, abbiamo trovato un negozio di acconciatori per geishe con esposte delle
parrucche davvero originali ^____^.
Mi sarebbe piaciuto visitarla di sera.
Magari la prossima volta che torneremo una capatina la faremo di sicuro, non sarà animata come Tokyo, tuttavia ci sono numerosi bar e locali di vario genere.
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venerdì 11 settembre 2009

La magia del furoshiki

Con un furoshiki si può avvolgere ogni sorta di cose. Impariamo a impacchettare alla giapponese!
Come avvolgere una scatola:










Come avvolgere un oggetto tondo:






Come avvolgere delle bottiglie:







(fonte: Il Giappone a colpo d'occhio)
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giovedì 10 settembre 2009

Ori-tabris

L'origami è l'arte tradizionale giapponese di piegare la carta. Si possono ottenere molte forme diverse semplicemente piegando un foglio di carta quadrato. Vi presento un origami realizzato da Tabris (l'aereo misterioso):
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martedì 8 settembre 2009

Kyoto International Manga Museum

Una delle visite più interessanti che abbiamo fatto a Kyoto è stata quella presso il Kyoto International Manga Museum che si trova a
Kyoto (ma va? -_-). Chiaramente la sottoscritta è stata molto felice di averlo visitato e anche Tabris(vero Tabris???). E' una tappa indispensabile per qualsiasi appassionato di manga giapponesi, e
comunque non si trovano solo quelli, all'ingresso ci sono gadget di ogni genere per chi vuole spendere un po' di quattrini (noi ci siamo presi una maglietta bellissima di yattaman). Il museo ha al suo interno una valanga di manga storici e
non, in lingua originale e in alcuni scaffali si possono trovare anche manga internazionali. Quando siamo andati
c'erano pure dei banchetti di artisti che facevano delle caricature in stile manga. Al piano terra c'è pure una stanza per gli appassionati del cosplay (non son riuscita a convincere Tabris, ma
chissà che ci riesca la prossima volta e magari lo convincerò anche a vestirsi da Pen-Pen ^___^).
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domenica 6 settembre 2009

Silaz story





Questa storia, è stata da me realizzata facendo un collage di stralci fotocopiati da 2 manga, Beck e Otaku Club. Per la storia ho preso spunto dal sito del grande Silaz http://www.silaz.it/. I testi sono stati in parte riscritti come sempre nel mitico dialetto vicentino.
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giovedì 3 settembre 2009

Il parco di Ueno

Alla fine di marzo e primi di aprile abbiamo la fioritura dei sakura, noi ce la siamo persa per pochissimi giorni; un parco molto bello e frequentato in tale periodo è il parco di Ueno, ricettacolo di ogni essere vivente: dai corvi giganti (vedi foto) a coppie di ragazzi in fase di letargo (allego foto) a pazzoidi schizofrenici che girano con mezzi artigianali in kimono.
Ovviamente non mancheranno vari tipi di artisti di strada, anche piuttosto bravini (ma chi se ne frega). In fondo al
parco abbiamo poi trovato una distesa di homeless, nel senso che erano proprio distesi a terra e assistevano ad uno spettacolo, immaginiamo fosse per beneficenza. Gironzolando la
Elena è riuscita a notare e immortalare una situazione che ancora oggi ci fa sbellicare dal ridere; pensavamo di trovarci di fronte a un popolo diligente, particolarmente per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. In effetti la giometressa Elena mi conferma
che i comportamenti e le attrezzature dentro e fuori i cantieri risultavano impeccabili.
Solo lei quindi sarebbe stata in grado di scovare un qualche piccolo difetto del sistema;
aAncora oggi mi rivedo la Elena intenta a fotografare un piede al di là di una transennatura di un cantiere all'interno del parco.
Come potete vedere l'arto non era per nulla protetto, soprattutto
pensando all'attrezzo che l'uomo stava usando; una picconata sul piede non gli avrebbe fatto certamente bene.





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